Post di Viaggio

Biella dall'alto: il Piazzo.

Cosa ci fanno una decina di persone armate di smartphone, block notes, tablet e macchine fotografiche nel parcheggio della funicolare di Biella Piano? 
Questa è una domanda che devono essersi fatti in tanti, un sabato pomeriggio di inizio aprile a Biella.

La risposta è semplice: ascoltano il racconto di Elena Serrani, Guida Turistica Ufficiale per la provincia di Biella, che con professionalità ed entusiasmo ci guida alla scoperta delle bellezze di questa città.

Prima di salire a Biella Piazzo [la parte alta della città] con la funicolare, costruita nel 1885 ed inizialmente funzionante con un meccanismo idraulico, Elena ci racconta la storia della nascita del borgo alto. 
Il Piazzo nacque per volontà vescovile e principesca, tant’è che per alcuni secoli questa rimase la zona nobile della città, affiancata da ospedali e monasteri  che si occupavano di opere di carità.
E’ proprio per questo motivo che al Piazzo troviamo ancora molte chiese ed edifici del clero.

La prima tappa della nostra visita, però, mi stupisce. 
La bella chiesa della Confraternita di S.Anna, poco distante dall’arrivo della funicolare, è stata ceduta alla comunità ortodossa.
E’ una bella sorpresa per me, che solo un paio di mesi prima avevo visitato un’altra chiesa cattolica trasformata in ortodossa: la Martorana a Palermo.

Dopo questa bella scoperta, toccante ed emozionante, grazie anche all’atmosfera ed ai canti religiosi all’interno di S.Anna, ci avviamo alla scoperta di altri tesori del Piazzo. 
Come una scolaresca un po’ indisciplinata che cerca di evitare le auto, seguendo Elena e chiedendole un milione di cose, interessati dall’architettura e dalle persone che incontriamo e che ci guardano un po’ circospette, facciamo la conoscenza di un’ altra persona che ci accompagnerà per una parte della nostra visita: Andrea Formagnana, gionalista di La Stampa, anche lui incuriosito dal nostro gruppo ed entusiasta di raccontarci la sua Biella.

Scopro, durante il mio primo blogtour, che la cosa più piacevole è parlare con le persone del luogo ed ascoltarle mentre descrivono la loro città
E’ affascinante sentire con quanto trasporto e con quanto entusiasmo ci raccontano di panorami che possiamo solo immaginare, di personaggi che non abbiamo tempo di incontrare e gli aneddoti che solo chi è del luogo conosce.

Ecco allora che alcuni di noi si intrattengono con Andrea ed altri con Elena, tanto da non accorgersi del tempo che [ahimè] scorre veloce ed è già tempo di spostarsi alla prossima tappa della visita.
In piazza Cisterna, sotto i portici secolari, sulle scalinate del palazzo che troneggia imponente, avvicinandoci alla chiesa di San Giacomo, ci guardiamo intorno curiosi scoprendo vecchi negozi, piccole meraviglie che un occhio poco attento rischia di mancare.

Al Piazzo è possibile soggiornare in una sistemazione molto alternativa.
La vecchia casa circondariale, che ha svolto la sua funzione di carcere fino al 1988, è stata trasformata in ostello nel 2008: l’Ostello di Biella.
Il cortile interno, le stanze con le grate alle finestre, l’ambiente austero, ma molto accogliente rende questo luogo particolarmente attraente.
Se volete provare l’ebrezza di dormire in quella che fu una cella di un carcere, ve lo consigliamo!

Google Images

Riprendiamo allora adesso una domanda che vi avevamo fatto prima di partire per #biellastoria: chi riesce a situare Biella su una cartina geografica senza riferimenti particolari, ma solo con i confini delle regioni?
Sono sicuro che dopo i nostri racconti, il compito vi sarà più semplice! 🙂

One Response

  1. b&bilpassatempodienrica Giugno 13, 2013

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